Aggrottò lievemente le sopracciglia.
Si. Certo fu l' unica cosa che riuscì a dire, per poi sedersi di fronte a lei. Riusciva a sentire i vari ragazzi del "Tavolo dei pervertiti". Meglio non andare nei dettagli. Seppe solo che parlavando di TUTTE. Esatto, tutte quante. Ogni singola tizia che stava in quel negozio. Quindi anche della rossa, e di LEI. Argh, che fastidio. Riusciva a sentire frasi come "Io mi farei la biondina", susseguiti da vari ghigni.
"Ma io sono Castana." Fu l' unica cosa che riuscì a pensare, leggermente turbata. E immaginò Leonard, come d' istinto. Anche lui era un dannatissimo pervertito, ma almeno le voleva bene. E beh, anche lei gli voleva bene, molto.
"Fanculo, stronzo." Strinse un pugno, per poi guardare verso l' esterno, che lasciava vedere la vetrina. Finalmente, poi, arrivò Jenny. Il suo volto la rasserenò immediatamente, e abbozzò una smorfia affamata, ma che entrambe conoscevano molto bene.
Vorrei del tè al limone, grazie. Disse, massaggiandosi lo stomaco. Forse era meglio se non mangiava più: con tutti quei cibi spazzatura che ingeriva, poteva ingrassare e diventare estremamente obesa da un momento all' altro, anche se, in quel momento, era sana come un pesce, e anche piuttosto magra. La ragazza annuì, scrivendo l' ordinazione sul suo taccuino, per poi girarsi verso l'altra.